Da ieri sera, sono disponibili per i comuni mortali informazioni piuttosto riservate (poche quelle top secret) sulla politica estera americana, fornite a Wikileaks da un giovane soldato 23enne americano schifato dal sopruso del suo paese a danno degli iracheni.
Le informazioni, vagliate ed interpretate (essendo in gergo militare), saranno disponibili parzialmente presso un gruppo di giornali che le pubblicherà nei prossimi giorni.
New York Times, Guardian, El Pais, Le Monde, Der Spiegel.
Stati Uniti, Gran Bretagna, Spagna, Francia, Germania.
Come sosterrebbe un fisico, non è importante avere le risposte esatte, ma porsi le giuste domande. Cercherò di applicare questo principio.
Prima domanda: come mai nella diffusione di una delle più grandi (se non la PIU' grande) fuga di notizie che la storia del Giornalismo ricordi non partecipa un giornale italiano?
Seconda domanda: è perché da noi la pubblicazione delle notizie non è una priorità o perché nel campo giornalistico internazionale non contiamo nulla?
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