domenica 15 marzo 2009

Germania batte Italia 6.58 a 6.33

Eh sì, cari amici, la vita dell'italiano all'estero è dura!
Devo difendere l'italianità da attacchi di ogni genere, altro che Vendettaaaaaaaa!

Mi è arrivato poco tempo fa il "pacco della salvezza", uno scatolone proveniente dalla mia consorte pieno di oggetti di cui, secondo italica abitudine, avrei dovuto sentire il bisogno. Dico avrei, perchè il pacco è stato una sorpresa, non ne sapevo nulla (non vi dico neanche le scene davanti alla porta con il postino tedesco che mi braccava ed io che lo scansavo).

Fra i vari oggetti, c'erano due vasetti di Nutella italiana. Non appena i tedeschi l'hanno vista, si sono chiesti perchè diavolo non l'avessi comprata qui, se la volevo. Vagli a spiegare che era un regalo e che io non sapevo nulla: voleva essere una cosa così (c'erano anche dei calzini colorati: insomma, erano regali di ogni tipo!). La presenza della crema nutelloide italiana ha infuocato il dibattito su quale fosse più buona. Facendo ancora tesoro del buon senso e conservando l'aplomb che mi contraddistingue, ho detto: "E che cazzo, saranno uguali!". Giammai!, la falange germanica sosteneva unita che era migliore quella tedesca perchè fatta con prodotti di Crante Ciemania. Ancora una volta, mi sono sentito in dovere di sottolineare che, seppure certi prodotti locali fossero certamente migliori, un aggeggio strapieno di conservanti che scadrà quando mio nipote morirà di vecchiaia non è proprio il prodotto migliore per sostenere certe tesi nazionalistiche. Giammai! (e due!): la falange germanica premeva per un confronto diretto per dimostrare coi fatti la nutellosa superiorità.

Ho comprato dunque un vasetto di Nutella tedesca ed ho, giusto ieri mattina, approntato un esperimento di rara attenzione. I tester erano due: me e Miriam, una delle conviventi della magnifica casa dove sono ospite, pari età e- credo- grado sociale. Un maschio ed una femmina, un italiano ed una tedesca. Un buon mix per un test. Sono stati scelti 3 tipi di assaggi: 1) prova secca al cucchiaio, 2) spalmato su pane tostato e, infine, 3) 'a morte sua: pane tostato e burro. Fra un assaggio e l'altro, il tester aveva l'obbligo di lavarsi la bocca con un sorso di latte ed, a seguire, uno di acqua gassata (il gas facilitava la rimozione del precedente assaggio e massaggiava le pupille gustative riducendo le precendenti stimolazioni). Ovviamente, il tester indossava una maschera che lo rendeva assolutamente cieco. Il compito del tester era di dare un voto da 0 a 10 (0= orrendo; 6= sufficiente; 10= magnifico). Infine, dopo i 6 assaggi (3 tipi per 2 prodotti), al tester veniva nuovamente fornito un campione a caso (tedesco o italiano) di Nutella al cucchiaio: la comparazione col voto precedentemente dato rappresentava l'affidabilità del tester. Questo protocollo, da me inventato, sviluppato e proposto (ed accettato senza revisione dall'altra tester, Miriam) ha portato a sconvolgenti risultati (vedi tabella).

Tabella: Valutazione su singoli campioni di Nutella tedesca ed italiana. A sinistra, valori mediati e valutazione finale. I dati rappresentano il risultato di esperimenti condotti in singolo.

Clamorosamente, la Nutella tedesca è risultata vincente. Quello che la tabella non dice, è che la Nutella italiana è molto più zuccherosa rispetto a quella tedesca. Il fatto di essere leggermente più amara (si sentono di più le nocciole in quella tedesca) la penalizza incredibilmente nella prova su pane tostato, mentre quella italiana regge botta. Il dramma per quest'ultima è l'aggiunta del burro: l'amarognolo è stemperato e la Nutella tedesca passa da destra in corsia d'emergenza. La disfatta è totale. Lo zucchero della Nutella italiana lotta con il burro e non si capisce chi vince. Alla fine, la media delle medie dice Germania batte Italia 6.58 a 6.33. Questa differenza è una differenza molto lieve, del 4%. Ora, considerando la relatività delle analisi (il gusto è comunque un affare personale) il 4% è una differenza ridicola. Nel biologico, si considerano uguali anche valori con differenze del 20%, in certi casi. Nel chimico, il 4% è lì lì per essere effettivamente considerato un valore diverso.

A latere, da notare che entrambi i tester hanno abbassato esattamente di un punto la loro precedente votazione della stessa Nutella al cucchiaio durante il controllo (Miriam da 6 a 5, io da 6.5 a 5.5). Se inizialmente questo era stato considerato un parametro di inaffidabilità per entrambi, è risultato chiaro, poi, che il passaggio da Nutella e burro a Nutella e basta era eccessivamente penalizzante per qualsiasi palato.

Ad ogni modo, questa triste realtà si è sposata con una interessante scoperta: in casa, la Nutella italiana è già finita (4% o no, ai tedeschi è piaciuta eccome!), mentre di quella tedesca (causa misunderstanding su chi dovesse comprarla fra me e Miriam) adesso ce n'è poco meno di un chilo.

Così, facendo tesoro della esperienza scientifica, stamani mi sono sparato pane, burro e Nutella tedesca...

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