domenica 15 marzo 2009

Barnard, Grillo, Travaglio, Gabanelli e Gatekeepers

Prologo
Per una sufficiente informazione circa l'argomento di questo post, guardatevi i seguenti link:
1 - Temi importanti taciuti da Grillo;
2 - Grillo e censura legale;
3 - Giornalismo silente e censura strisciante;
4 - Proposte oltre i V-days;
5 - Paolo Barnard su Wiki;
6 - Sito di Paolo Barnard;

Dopo aver visionato alcuni video di Paolo Barnard ed aver letto su vari siti commenti e lettere a riguardo (compresa la famosa lettera a Marco Travaglio), posto qui la mia opinione su Paolo Barnard.

Di primo acchito, ho trovato del tutto condivisibili le sue tesi circa la chiarezza dell'informazione, la necessità di denuncia di certe verità (senza se e senza ma) e l'indicazione nell'italianità culturale come radice del problema annoso che ci coinvolge. Del tutto condivisibile è infatti la tesi secondo cui i bagni di folla (che certamente sfiatano la pressione sociale) non servono a niente SE fini a se stessi. Un'attività da testimone di Geova, di profonda sensibilizzazione sociale è assolutamente fondamentale: è nel cuore e negli occhi di ogni italiano che deve cambiare la musica; delegare a qualcun'altro i propri problemi porta con sè la necessaria accettazione di ciò che "l'altro" vorrà decidere (un principio elementare noto benissimo anche a chi affida i propri figli ai nonni per uscire una sera: se il nonno ti vizia il figlio, non ci puoi fare assolutamente nulla; a lui hai chiesto aiuto e, ad un certo punto, lo pigli così com'è).

Ad ogni modo, trovo assurdo il comportamente di Barnard nei confronti di quelli che lui chiama "valvole di sfogo della pressione sociale" o "gatekeepers", ovvero i vari Grillo, Travaglio, Santoro, Gabanelli, Stella e via dicendo. Trovo assurdi i suoi commenti perchè, in sostanza, le proposte che lui fa non differiscono da quelle che fanno coloro che lui critica. E' indubbio che il fenomeno massonico-mafioso alla base della società economica e civile sia molto importante, magari anche molto di più di alcuni dei temi che Grillo porta avanti. E' assolutamente certo che il Signoraggio bancario sia uno dei cancri socio-economici che stanno portando alla crisi globale del sistema. Ma il fatto che esistano altre verità non nega quelle precedenti. Come è noto anche che il non detto è molto più pericoloso e spaventoso del detto. Ma qui, sinceramente, Barnard passa alla supercazzola e perde la adesione alla realtà che tanto critica in Grillo e compagnia.

Quello che Barnard sostiene è, come detto, la necessità di formare una coscienza individuale dal basso, sensibilizzando l'opinione pubblica, piano piano, in modo da cambiare radicalmente il punto di vista. Trovo contraddittorio, a questo punto, la sua visione dei V-day, che lui chiama manifestazioni colorate di carta velina. Di V-day ce ne sono stati 2, non milioni di milioni; non ce ne è stato 1 ogni volta che c'era da sfogare la pressione sociale. E quella vita fatta di sensibilizzazione, giorno per giorno, dal basso, è la descrizione esatta dei meetup, che Barnard cita solo di rado. I meetup non sono fans club di Grillo, ma progetti piuttosto indipendenti che condividono le idee di Grillo e lo usano come megafono. Ho attivamente partecipato ad entrambi i V-day a Firenze ed in quell'occasione ho dato un'occhiata da vicino al principale meetup della zona. Non ho trovato degli sfegatati supporters di Grillo, ma gente con l'occhio critico, fortemente interessata ai problemi della propria città e che, innanzitutto, cercava di informarsi su quali veramente fossero i cavilli burocratici da risolvere e le possibilità pratiche di cambiamento. Non di rado, parlando di questi argomenti, ho trovato persone che la pensavano diversamente da Grillo, anche riguardo al Signoraggio stesso. Ho trovato, in buona sostanza, persone che volevano innanzitutto capire e, poi, partecipare, portando l'esperienza che avevano.
Partendo dal basso, certamente è un progetto molto lento e, non essendo un progetto indottrinato da nessuna parrocchia, come le chiama lui, sicuramente esisteranno meetup più o meno seri. Ma questo, perdio!, sta nella natura umana.

Nelle parole di Barnard, trovo un astio verso tutto e tutti, una voglia di isolarsi che, alla fine, mi pare poco pratica. Insomma, dove si vuole andare a parare? Mi pare la storia dei bambini che dicono sempre "Io di più". Non vedo indizio di colpevolezza nel voler aggregare le persone in piazza. L'ho trovato un modo stupendo per contarci, per farci capire che i dubbi che in tantissimi hanno sono assolutamente condivisi e comuni. Poi, ovviamente, ognuno nel suo piccolo fa la sua vita e deve poi cercare di dare seguito a quello che si è promesso. In un precedente post, avevo già sostenuto questa tesi, spiegando che a me del portabandiera non fregava nulla, a me interessavano le idee.

Pare che Barnard se la prenda esclusivamente con chi fa controinformazione, dimenticandosi del tutto che se c'è qualcuno che fa informazione "contro", significa che l'informazione di sistema tace! Questa voglia di fissarsi sulla pagliuzza, trascurando la trave, lo rende poco credibile e alla fine lo fa risuonare come quello che è invidioso perchè non può partecipare alla festa. Io sarei, piuttosto, felice (come leggevo in un commento di uno dei suoi video) se Barnard volesse aggiungere la sua esperienza al movimento di trasparenza e di sensibilizzazione che sta crescendo in Italia in questi ultimi anni, più che fare la sottrazione per isolarsi dal contesto. E' arcinoto che 10 persone ben organizzate che perseguono lo stesso scopo avranno sempre la meglio su 1 milione di teste pensanti liberamente, anche se questo milione la pensa allo stesso modo. Davanti a ciò che sta accadendo oggi in Italia, giocare alla ripicchina di chi parla meglio mi sembra semplicemente una sega mentale.

Certamente chi ha soldi come Grillo può permettersi cause miliardarie che giornalisti poveri ma veri come Barnard non possono permettersi, ma discriminarlo per questo mi sembra, lo dico papale-papale, un comportamento da ipocrita piccolo borghese. Della serie: "Moriremo poveri e puri, però intanto abbiamo fatto una vita di merda". Beh, se Barnard porta avanti questo ideale, tutto il rispetto per la sua scelta. Ma non capisco perchè, se qualcuno per la prima volta parla di cose di cui non parla nessuno e fa nomi e cognomi dei colpevoli della politica senza vergogna ma con dignitosa rabbia, lasciando comunque nelle mani di ognuno di noi il compito di costruire la propria realtà sociale nel migliore dei modi, non capisco perchè- dicevo- dovrebbe essere criminalizzato ed additato come empio o, addirittura, manovrato. Non si capisce perchè, a questo punto, uno manovrato da chissà chi per fare un piacere al sistema, sia scomparso negli ultimi 15 anni dalla televisione, la vera droga di massa. Considerando poi che, al momento, non mi pare che Grillo abbia cavalcato il populismo di piazza per candidarsi in Parlamento.

Questo, Barnard, non ce lo spiega.
Con tutto il rispetto, ancora una volta, avrei piacere che contribuisse con le sue indubbie qualità mentali e la sua esperienza, invece di ritirarsi su un isolotto a predicare verità impalpabili.
Io, lui, in piazza a metterci la faccia non ce l'ho visto.

E, se permettete, così son bravi tutti.

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