mercoledì 1 aprile 2009

L'uomo che sussurrava a sé stesso*

*liberamente tratto da...

Fra le tante cose che pongono una vera ed oggettiva distanza fra gli italiani ed i tedeschi, una sta risaltando in questi giorni con una certa prepotenza.

Non so a quanti di voi capiti di parlare da soli. O magari di parlare e basta, fare esclamazioni quando non c'è nessuno che vi ascolta. O magari anche solo avere, ad alta voce, una espressione di disappunto per qualcosa che state facendo: scrivere una email e ad un certo punto tutto si cancella, versarsi il caffè e rovesciarne metà su dei fogli importanti, bruciare del cibo che state cucinando, sporcarsi le mani con una penna che perde inchiostro.

Beh, non so se vi capita e in che misura, ma se foste tedeschi, sareste zitti.

Questa realtà sta emergendo prepotente dopo una serie di occasioni in cui il sottoscritto, che non si fa remore a parlare da solo, è stato trovato negativo al test del "silenzio sul posto di lavoro".

A me viene normale, durante ogni momento della mia giornata, pensare a qualcosa. Magari, mentre faccio delle cose banali e ripetitive, penso ai fatti miei. Succede a volte che, mentre penso ai fatti miei possa: a) sbagliare in quello cosa pratica e ripetitiva che sto facendo, bestemmiando per la seccatura dell'errore o b) dire qualcosa a voce alta che faccia parte di un discorso mio personale che gli altri, ovviamente, non possono sapere.
Dirò di più: che sia in compagnia o da solo, a me capita spesso di canticchiare, se sono sereno. Senza vergogna: voglio dire, ho solo questa vita da vivere. Se un giorno sono sereno senza motivo, perchè dovrei farmi scrupolo e non canticchiare? Non dico mica che vado ballando per il laboratorio, a ritmo di can can. Dico solo che sono al mio tavolo e, mentre organizzo il mio lavoro (che è come tutti i lavori al 90% ripetitivo), canticchio un po', se mi va. Questo certamente non include, se lavorate al pubblico, che voi canticchiate per i fatti vostri quando parlate con qualcuno!

Ancora una volta, se foste tedeschi questo non accadrebbe.

La cosa che, a quanto ho capito, discrimina molto fra la pazzia e la normalità nell'immaginario tedesco, è se lo fai in pubblico o in privato. Ho chiesto anche a persone fuori dal lab, in casa, come sia vista questa cosa. La risposta è stata che se ti beccano a parlare da solo in presenza di altre persone significa, schietto schietto, che hai un disturbo mentale. Gesùddio!, direbbe Iowa Bob!

Beh, ho intenzione allora di mettere a punto un banalissimo test, anonimo, in cui vi sarei grato se voleste dire la vostra e farmi capire se questo non è normale anche per voi.
Il sondaggio si trova nella colonna di destra del Blog, sotto il traduttore automatico di Babelfish.
Si intitola "Vi capita mai di...".
Potete rispondere per tutto il prossimo mese ed avete la possibilità si segnare più di una risposta.
Alla fine di tutto ciò, ne discuterò con qualche tedesco e vedremo quello che succede!

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