sabato 1 novembre 2008

La democrazia del manganello

Le immagini parlano da sole. L'evidenza dei fatti è così scontata che, collegate le informazioni, tutto il resto sono intuizioni ovvie, come sigla Byoblu.

Prima Cossiga (senatore a vita) se ne esce con una intervista allucinante.
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Poi, una camionetta piena di manganelli entra indisturbata in piazza Navona e sotto gli occhi indifferenti della polizia una squadra con gergo ed assetto militare irrompe nella piazza. Per gli annali la frase del tizio (tale Francesco) in testa al plotone, con il manganello in mano davanti a studenti disarmati, che dice: "Non siamo qui per provocare". Un ossimoro.
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Sapete cosa mi sconvolge di più?
Il fatto che davanti all'evidenza, si parlerà d'altro. Si inventerà una scusa per non voler ammettere. La fanno così sporca che ti danno tutte le indicazioni per capire, tanto poi negheranno. Ed avranno la meglio. Come quando ascolti una canzone alla radio che non ti piace, ma dopo averla sentita 20 volte cominci ad abituarti. Perchè l'italiano medio non rinuncerà mai allo spirito borghese per cui "le famiglie per bene non devono avere problemi".

Non sarebbe tanto più semplice constatare che è tutto finito, per poter ripartire?
Perchè non accettiamo che il sistema è del tutto corrotto, così possiamo ritrovarci e decidere come fare per ricominciare?

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