martedì 20 aprile 2010

Costo ambientale

Quoto qui un commento trovato sul Muro del pianto, nel sito di Beppe Grillo, di un utente a nome G Muccio (Bologna), che descrive un punto di vista incredibilmente condivisibile.

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Se venisse applicato il costo ambientale ai prodotti importati il mondo cambierebbe. In meglio.
La delocalizzazione selvaggia sta provocando impatti devastanti all'ambiente (che si apprezzeranno a medio termine) ma soprattutto, a breve termine, impatti devastanti sul sociale. Penso a quello che diceva Grillo in un suo spettacolo: "La Danimarca esporta 4 milioni di biscotti negli Stati Uniti ogni anno, gli Stati uniti 4 milioni di biscotti in Danimarca ... perché non si scambiano la ricetta?". Trovo assurdo che siano concessi dalla Stato Italiano ecoincentivi sui prodotti che consumano meno, non considerando il grado di inquinamento che provocano venendo dall'altra parte del globo. Si dovrebbe riconoscere il 100% dell'ecoincentivo per i prodotti che debbono effettuare "solo" un certo numero di km per arrivare al consumatore finale, una % minore per la fascia successiva e così via fino ad arrivare allo 0%. Lo stesso per l'IVA ..... meno km fa il prodotto, meno è la % dell'IVA sul prodotto. Più sono i km e più aumenta l'IVA . Scommettiamo che non solo i ns imprenditori non delocalizzerebbero ( ... lo fanno anche per disperazione) ma ci sarebbero imprenditori stranieri che, per vendere in Italia, aprirebbero filiali da noi?
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Non dico niente di nuovo, ma comprare al supermercato prodotti che hanno origine nella propria regione e nella propria zona è uno dei mezzi più semplici per esprimere la propria opinione, molto prima cha andare a votare.

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