domenica 1 marzo 2009

Unforgettable moments

1- Mulheim an der Ruhr, zona stazione, mattina, ore 10:00 circa. Un italiano semina il panico e lo sconcerto camminando per le vie del centro. Avvicinandosi a passo veloce al semaforo pedonale, dopo essersi accertato che nessuna autovettura fosse in arrivo, l'italiano attraversa di gran carriera, riprendendo il passo veloce col quale era arrivato. E' un attimo. Un paio di vecchietti, vestiti di dubbio gusto, sono letteralmente sbigottiti. Guardando in faccia l'italiano gli rivolgono chiare parole di rimprovero per il fatto d'essere passato con il rosso al semaforo pedonale. L'italiano, sordo al tedesco e ai rumori della strada in genere- avendo le cuffie di un lettore mp3 nelle orecchie-, sorride e li manda candidamente a cagare...

2- Tratto da "Un giorno di ordinaria follia", riadattamento italo-tedesco.
"Allora, come va qui, ti veto dimacrito rispetto a quanto eri in Italia"
"Sì in effetti ho perso qualcosa"
"Quatto?"
"Boh, penso un paio di chili, non c'è una bilancia in casa"
"E, invatti, eri più crasso in Italia"
"Ero gonfio della palestra"
"Antavi in palestra?"
"Sì, la sera solitamente andavo in palestra. Sicchè... ero più gonfio!"
"Ma che prentevi, anabolizzanti??"
"... ... ... ..."
(...rumore di vento che spazza le foglie....)

3- Mulheim, ore 19:00; cena in un ristorante italiano.
Sono presente per obblighi formali ad una cena fra capoccia della scena internazionale di un certo settore scientifico. Mi sento fuori luogo e so che mi aspetterà una serata pallosissima nella quale dovrò cercare di interagire in inglese con persone che non conosco e di cui non mi frega assolutamente nulla. Il tavolo riservato a questo evento si trova molto vicino ad un'altra serie di tavoli dove alcune persone stanno già mangiando. Senza battere ciglio, mi avvicino ad una sedia vuota mentre tutto attorno a me gli altri partecipanti a questa cena si stanno cercando un posto a sedere. Chiedo alla signora, che non mi pare di aver visto al meeting del pomeriggio, se la sedia accanto a lei è vuota. La tipa mi guarda un po' sorpresa, ma non batte ciglio e mi cede il posto. Mentre mi sto per sedere, arriva un cameriere che gentilmente (e non senza un certo imbarazzo) mi fa notare che quello non è il tavolo prenotato per i partecipanti al meeting. Come un vecchio rincoglionito borbotto qualcosa fra me e me, maledicendo i primi oggetti che mi capitano a tiro, rei di esistere e di godersi la mia figura di merda internazionale. Dietro di me, infatti, i superboss sono già tutti a sedere.
A me toccherà una sedia in un angolo lontano da entrambe le uniche 2 persone che conosco.
E 'sti cazzi...

4- Da poco nella casa dove vivo è arrivata un'altra figlia della padrona di casa, con annessi due bambini di quasi 3 ed 1 anno. Erano tutti a fare colazione insieme: le ho salutate dicendo "Ciao" in italiano. La bambina di 3 anni, una splendida bambina bionda simile ad una delle mie nipoti siciliane, mi ha guardato come si guarda un alieno ed ha detto in tedesco: Quest'uomo è pazzo. Che lingua parla?

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