mercoledì 19 dicembre 2007

Linguaggio ed informazione

Sto leggendo in questi giorni "Se un leone potesse parlare" di tale S. Budiansky.
E' un libro che parla dello sviluppo della coscienza nel regno animale (mi ha già dato degli interessanti spunti su come Yoda guarda il mondo...).
Uno dei punti più interessanti riguarda l'intelligenza animale la quale, secondo Budiansky, non differisce quantitativamente da quella umana, ma qualitativamente.
Più nello specifico, anni di studi hanno dimostrato che i cervelli animali (compresi quelli umani) hanno la stessa rapidità nel rispondere a risposte specifiche per cui non si può dire che un cavallo (il quale riesce a coordinarsi durante una galoppata) sia meno dotato di un umano (il quale riesce a comadare una macchina senza sbattere).
Ciò che ha creato, evolutivamente parlando, una vera differenza nell'intelletto fra le scimmie e noi è stata la capacità del nostro cervello di poter rispondere a problemi generici, cioè la capacità di immaginare soluzioni prima ancora di metterle in atto. In altre parole, la capacità di sviluppare un linguaggio con il quale riuscire a pensare sopra altri pensieri in modo da articolare soluzioni astratte. Cosa che, di fatto, rende capace il cervello stesso di comprendere che cos'è un pensiero ed anche cos'è un cervello!

Il linguaggio sembra dunque essere alla base della nostra capacità di immaginare (e creare) un mondo più complesso e, sempre evoluzionisticamente parlando, più adatto a noi, alle nostre esigenze.
Va da sè che l'espressione massima del linguaggio, dopo la filosofia ed il cazzeggio, sia la politica. Devo concludere dunque che la politica, intesa come gestione della cosa pubblica, sia uno degli strumenti tecnicamente più evoluti per la società per gestire sè stessa.

Cosa pensare allora quando, come da noi oggi (ma non siamo gli unici), il fallimento politico è palese e la gestione della cosa pubblica riguarda un numero ristretto di individui che gestiscono per sè i soldi di tutti?
Quale nuova soluzione risulterebbe più adatta alla "sopravvivenza della specie" (ovvero le persone tutte e non solo una parte)?

Non trovo, nell'immediato, alcuna risposta. Ma questa riflessione mi permette di capire, una volta di più, l'importanza della vera Informazione all'interno dei rapporti umani.
D'altronde, si capisce subito anche perchè uno con un passato come Berlusconi, il quale sa parlare, raccolga consensi rispetto ad un Di Pietro che un passato rispettabile e cristallino lo ha avuto davvero ma parlare non sa.

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