giovedì 25 ottobre 2007

Di Pietro, il Ponte di Messina e le incomprensibili motivazioni...

Ho scritto a Beppe Grillo in merito ad un evento che mi ha lasciato senza parole.
Se qualcuno ha notizie...


"Caro Beppe,

ho sempre creduto che Di Pietro fosse un uomo onesto.
Fra i centinaia presenti in parlamento, proprio a causa della sua storia (e mi sono documentato abbastanza prima di credergli), Di Pietro mi è sempre sembrato un uomo retto da buone intenzioni, capace di sbagliare, magari, ma in buona fede.

Leggo oggi che al voto al senato per lo scioglimento della società Ponte di Messina Spa, Di Pietro e quattro colleghi dell'Italia dei Valori hanno votato contro, insieme con tutta l'opposizione. Cuffaro ha tirato un sospiro di sollievo, applaudendo alla sopravvivenza di questa macchina tritacarne (e soldi), scempio palese della nostra intelligenza. Di Pietro si nasconde dietro un dito. Franca Rame ha detto che se ne vuole andare dall'Italia dei Valori. Io, magari, comincio a pensare di andarmene dall'Italia...

Insomma, cosa è successo? Questa sinistra sta facendo più schifo della Bicamerale e delle leggi anti-Antimafia degli anni '90.
Ci sarebbe quasi da rimpiangere lo psiconano!
Anzi, sai cosa? Quasi quasi piango e basta..."

5 commenti:

dario ha detto...

Ho avuto la tua stessa impressione sul momento, però poi se vai sul sito di Di Pietro lui qualche spiegazione la da con i post del 25 e 26 ottobre, crederci o meno ovviamente è un altro discorso. Per quanto non conosca molto delle politiche passate di Di Pietro posso dirti però che l'ho già sentito parlare(forse nella prima edizione di Annozero)della società Stretto di Messina e del fatto che era contrario a chiudere baracca e burattini dato che il fantomatico psiconano ha fatto un contratto "blindato" con la società ed il mancato rispetto di questo contratto causerebbe il pagamento di una onerosa penale(come penso cmq succeda con tutte le società che hanno rapporti con lo stato e in questo caso se non sbaglio si parla di 500milioni di euro). Attuare poi il piano strategico proposto da Di Pietro, come ho già detto, è un altro paio di maniche. Chi vivrà vedrà...

Unknown ha detto...

Questo è quello cho ho capito io:
Di Pietro vuole destinare i soldi della società del ponte per infrastrutture in Calabria e Sicilia, azzerare i vertici della società mettendo al posto del c.d.a. un amministratore unico (che credo sia il direttore dell'anas) che prendera solo il suo stipendio dall'anas (quindi amministra la società gratuitamente).
L'emendamento presentato prevede la revoca della legge che prevedeva la costruzione del ponte ma facendo questo, a quanto ho capito, si perderebbe la societa (che vale diversi milioni) e si dovrebbe pagargli pure una penale (tipo 300 milioni!!). Quindi credo che DP voglia risparmiare quei soldi e destinarli a infrastrutture più utili. Ti torna?

Dktr Jpn ha detto...

Dopo il vostro (Dario e Matteo) commento, mi pare di poter riassumere in una volontà di non sprecare milioni di penale il voto di DP. Quanti milioni si perderebbero, però, lasciando questa società in vita? Quanta malavita sopravviverebbe in questo modo? Ora, che si vogliano costruire delle infrastrutture in Sicilia e Calabria mi pare un progetto assai triste: se con una sola società che doveva fare una sola cosa non sei riuscito palesemente a concludere nulla, frammentando la questione in tanti comuni, cosa credi di controllare?

Unknown ha detto...

Ho trovato questo nel blog di DP credo che risponda alle tue domande:
"...Vi voglio spiegare di persona la questione del ponte sullo stretto di Messina. Credo non ci sia stato, questa settimana, niente di peggio della disinformazione che è stata fatta.
Vi parlo con carte alla mano.
Il messaggio che è passato è che Di Pietro vuole fare il ponte di Messina e per questo abbia rischiato di far cadere il governo, si sia messo contro tutto e tutti e voglia addirittura mantenere un carrozzone dove ci sono sprechi e chissà cosa d'altro. Ma quando mai!
Viene raccontata così perché non si vuol dire come stanno veramente le cose: alcuni esponenti della sinistra massimalista vogliono distruggere tutto spendendo dieci volte di più per raggiungere un risultato già raggiunto.
Andiamo con ordine: il ponte sullo stretto abbiamo detto che non lo facciamo e non lo stiamo facendo. Abbiamo detto all'inizio della legislatura che i soldi che il centrodestra aveva destinato a ques'opera li avremmo utilizzati per farne altre più urgenti in Sicilia e Calabria.
Carte alla mano: firma mia e di Loiero. Per la Calabria, con i soldi del ponte, facciamo due tratti della s.s. 106 ionica.
Carte alla mano: firma del ministro delle infrastrutture e del Presidente della Regione Sicilia Cuffaro, quello che parla sempre del ponte. Pure lui ha sottoscritto l'accordo. I fondi li destiniamo all'area metropolitana di Palermo, Catania e Messina. Già deciso.
Questo emendamento presentato per eliminare la società Stretto di Messina non serve a niente, perché i soldi li abbiamo destinati per cose più urgenti: metropolitana in Sicilia e statale ionica in Calabria.
Di più: hanno detto che si deve eliminare il carrozzone della società Stretto di Messina perché spreca molti soldi. Già fatto!
C'è già la mia disposizione per la Società Stretto di Messina: disposizione di sopprimere ogni sede secondaria e trasferire quella primaria presso il provveditorato alle opere pubbliche, al mio ministero o presso l'ANAS, a zero euro. Tutto il personale, ad eccezione di massimo cinque unità indispensabili, viene eliminato. Il Consiglio di Amministrazione viene azzerato, sostituendolo con un amministratore unico nella persona del presidente dell'ANAS che non verrà pagato.
E' stato inoltre disposta l'eliminazione di tutti i consulenti. Questa società, per disposizione amministrativa, non spenderà più nulla.
Allora mi spiegate il perché di quel telefilm l'altra sera in Senato, per far credere agli italiani che si deve sciogliere la società ed eliminare la legge che dispone la costruzione del ponte sullo stretto? L'abbiamo già fatto.
Cosa diceva l'emendamento, carte alla mano? Che bisogna revocare anche la legge del 1971 che prevede la costruzione del ponte. Se si elimina questa legge, automaticamente bisogna dare alla società che ha vinto la gara 271 milioni di euro e la società Stretto di Messina, che ha un valore di 150 milioni di euro, si azzera. Se si elimina quella legge, come prevede l'emendamento, si deve valutare un indennizzo per tutte le società interessate. Allora: 280-300 milioni di penale, 150 milioni del valore della società Stretto di Messina, altri 60 milioni di indennizzo. Questo scherzetto sarebbe costato 500 milioni di euro circa, per raggiungere un risultato che io ho già raggiunto.
Io non voglio fare il ponte sullo stretto, ma da persona che sa far di conto non voglio spendere altri soldi. Questi signori avrebbero fatto spendere altri 400-500 milioni di euro. Di più: il loro emendamento recita: “Istituire un'agenzia per lo sviluppo della logistica nell'area dello Stretto di Messina”.
Non ho capito: un altro carrozzone? Che cos'è l'agenzia per lo sviluppo dell'area dello Stretto di Messina? Ci sono già gli uffici per fare lo sviluppo: c'è il ministero dei trasporti, quello delle infrastrutture, la regione Sicilia e il suo assessorato ai trasporti, la regione Calabria e il suo assessorato ai trasporti... ma possibile che ogni volta sia necessaria una società per assumere un altro centinaio di dipendenti come quelli della società Stretto di Messina?
Lo scopo qual è? Eliminare un carrozzone di centrodestra per farne uno di centrosinistra.
Cari signori dell'informazione, raccontate le cose come stanno. Cari signori della politica, non approfittatevi della buona fede dei cittadini facendogli credere che voglio sprecare altri soldi, quando siete voi a volerlo fare.
Con questa mia precisazione, chiudo questa questione convinto di averla spiegata correttamente ai cittadini. Agli altri, che son sordi, non importa nulla delle mie parole."

Dktr Jpn ha detto...

Sono felice di aver chiarito questo aspetto. Non ho avuto il tempo di andare sul blog di DP, ma grazie a Matteo mi è finalmente chiara la situazione. La spiegazione è verosimile e segue una logica. Certo, poi, l'ultimo passo (credere o non credere) sta all'utente finale. Voi che fate?