lunedì 23 giugno 2008

Irlanda, mon amour

Mentre voi scoppiate di caldo a casa vostra, io mi gelo le chiappe in quel di Galway, Irlanda. Per motivazioni lavorative (una conferenza sulla ficologia applicata) (e smettetela di ridere, perdio!) sono salito fino a qui sopra, dopo ben 3 aerei e 12 ore di viaggio.
Vi scrivo dal punto internet dell'universita di Galway (sulla costa ovest dell'Irlanda) dove la temperatura si aggira minacciosa sui 10-15 gradi. Dormo con il piumone (e dire che la sera prima di partire stavo sudando anche i reni). A prima vista, la verde Irlanda mi sembra piacevole. La cittadina e' finta, le case e le strade sembrano fatte con il lego da un bambino di 5 anni. Tutte le abitazioni sono piuttosto basse e per quanto ho visto finora, non esistono condomini, solo villette singole. Il cibo e' squisito- ripeto, squisito!- gli irlandesi piuttosto ubriachi ma gentili (finora), e stasera mi aspetto di dire lo stesso con la mia prima Guinness.

Per quanto riguarda l'aspetto scientifico del mio viaggio, la conferenza e' enorme, ci sono 400 persone e 4 sessioni parallele, tutte riguardanti lo studio sulle alghe. La ficologia (o algologia) e' infatti lo studio delle micro e macro alghe, organismi acquatici sia uni che pluricellulari, i quali vivono facendo fotosintesi o consumando acidi organici (per farla breve, zuccheri e roba simile). Come saprete, il mio lavoro si basa sulla produzione di idrogeno (a partire dall'acqua) utilizzando appunto una microalga. Questi esserini sono usati per produrre di tutto. Perche'? Perche' potrebbe essere piu' economico produrre certe sostanze tramite un processo biologico che tramite uno chimico. Ad ogni modo, per molti processi biologici e' difficile essere competitivi con quelli chimici presenti oggi sul mercato. Ad esempio, uno dei settori in particolare difficolta' nel mondo, oggi come oggi, e' quello della produzione di energia (da qui, la produzione di idrogeno, diesel, metano ed etanolo per via biologica invece che con le riserve fossili).

Se volete un aggiornamento, dopo la prima mattinata di presentazioni vi posso confermare che la situazione e' piuttosto brutta. L'energia rinnovabile, almeno quella biologica, e' davvero al palo. L'efficienza di conversione della luce solare in energia chimica (idrogeno, diesel etc) e' cosi' bassa che non ci basterebbe l'intera superficie terrestre per coltivare le nostre alghette ed ottenere biologicamente tutta l'energia che usiamo oggi. La conclusione di tutti gli addetti ai lavori e' quella di tornare in laboratorio. I piu' pessimisti sostengono che comunque sarebbe inutile e nessun processo biologico potra' soddisfare le nostre attuali richieste energetiche. I meno pessimisti sostengono che se non si investe abbastanza denaro ora, non si fara' nessun passo avanti (ed aspettare di essere con l'acqua alla gola ancora piu' di adesso peggiorera' solo la situazione). I piu' ottimisti (o saggi) (comunque gente anzianotta) sostengono che lo sforzo di produrre sostanze come l'etanolo (cioe' alcol) per fare andare le macchine e' cosi' sconveniente in termini energetici che ci meriterebbe berlo per fare il miglior investimento possibile (e qui la gente ride e squote su' e giu' il capoccione).

Comunque sia, sebbene ci siano persone di ogni parte del mondo ed abbia addirittura sentito qualche critica politica, nessuno ha ancora detto che l'attuale fabbisogno energetico e' certo elevato, ma sconsideratamente sbilanciato a favore di una ristrettissima minoranza. Forse consumando meno e sprecando anche meno energia tireremmo a campare un po' di piu', mentre nel frattempo cerchiamo la situazione migliore.

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